Fra borghi, antiche pievi e maestosi castelli: in moto in Lunigiana
Attraversare in moto la Lunigiana si è rivelata un’esperienza particolarmente divertente.
La Lunigiana, infatti, è terra bella e selvaggia, ricca di strade poco frequentate ed immerse in paesaggi naturali affascinanti.
Oggi, seguendo i suggerimenti di Marco, ci accingiamo a compiere un giro, attraverso la Lunigiana, teso a farci muovere su alcuni tratti di strada sconosciuti a molti.
in moto sulle strade della Lunigiana
Del resto, siamo in quattro e partiamo ben carburati per accingerci a questa avventura: percorrere la Lunigiana in moto e visitare anche alcuni dei suoi luoghi più belli.
Siamo leggermente in ritardo ma abbiamo buone scuse da accampare.
Questa mattina Marzia, che ce lo aveva promesso, ha fatto un’eccezione e ci ha preparato la colazione.
La colazione di Marzia

All’inizio di una verticale di formaggi locali ci ha proposto anche una ricotta ancora

calda di Franco, il pastore di Versola. Da li un formaggio fresco di pecora del Gradile di Mulazzo, uno stagionato anch’esso di pecora ed un erborinato di Naturalmente Lunigiana: Uno spettacolo! Poi, ovviamente, tutto il resto che si trova normalmente nelle colazioni (latte, te, caffè, miele Dop della Lunigiana, marmellate artigianali, etc ). Ed a conclusione il suo pezzo forte: la torta di mele!
Infine ci ha regalato un’altra attenzione: oggi farà la spesa per noi, che al rientro utilizzeremo il barbecue del giardino.
Pertanto, mentre accendiamo i motori delle nostre moto per accingerci a compiere il giro della Lunigiana che abbiamo programmato, già pregustiamo le bistecche di manzo autoctono della razza pontremolese, i wurstel prodotti da Martinelli, norcino di Villafranca, la pollera rossa di Ruschi e la birra del locale birrificio del Moro, con cui accompagneremo la nostra succulenta grigliata.
In sella: si parte!
Quindi, dopo esserci dilungati in chiacchiere inerenti cibo, motori e percorsi, partiamo per questo giro della Lunigiana, intenzionati a far tappa là dove ci sono state segnalate cose meritevoli di una sosta.
Una volta lasciato Previdè, imbocchiamo, in direzione della Lunigiana, la SE 62, quella che scende dal Passo della Cisa.
La Pieve di Sorano
Ci lasciamo alle spalle Pontremoli, vedendo

scorrere il paese alla nostra destra e, poco dopo, ci ritroviamo a Filattiera, dove, impossibile non notarla, sulla nostra sinistra possiamo ammirare la Pieve di Sorano. Solitamente questo

edificio religioso rimane chiuso a causa dei ripetuti furti cui è stato sottoposto.
Marco però, con la consueta cortesia, ieri ha chiamato la signora che ne detiene le chiavi ed ha concordato per noi la possibilità di visitare la chiesa dall’interno. Parcheggiamo quindi le moto nell’ampio piazzale ed entriamo.
Un’emozione. In un’atmosfera che l’essenzialità della struttura romanica rende ancor più coinvolgente
ci aggiriamo in silenzio all’interno delle navate, affascinati anche dalle due statue stele, Sorano I e Sorano V, realizzate alcuni millenni or sono dai nonni dei nostri nonni.
Dopo questa immersione mistica ripartiamo.
Superiamo l’abitato di Villafranca ed arriviamo quindi ad Aulla, dove ci immettiamo sulla SS 63 che abbandoniamo all’uscita di Pallerone per raggiungere Marciaso e Cecina attraverso la SP 11.
Scendiamo quindi verso la valle del Lucido che incrociamo in località Pian di Molino.
Il castello dell’aquila e la pizza di Mattia
In breve siamo a Gragnola dove ci attendono due appuntamenti programmati:
- la visita al maestoso Castello dell’Aquila che, perfettamente ristrutturato, domina il paese.
- Una super pizza al Mulin di Mattia,

un giovane filosofo innamorato del suo territorio, che, mentre sforna ottime pizze, dispensa consigli logistici ma…anche di vita.
Fivizzano
Il primo pomeriggio è dedicato alla visita di un altro bel borgo medievale, Fivizzano.
Denominato anche la Firenze della Lunigiana perché essendosi

concessa ai Medici in tardo periodo medievale, ne conserva interessanti testimonianze.
Pertanto raggiunta in moto la bella piazza medicea, da lì ci siamo mossi a piedi per visitare il convento degli Agostiniani e Palazzo Cojari.
Bagnone
Ed ora di nuovo in sella verso Comano e poi a Bagnone, quello che in qualche circostanza, è stato definito

il borgo più bello d’Italia.
E bello lo è veramente, con le sue case lungo il fiume, i vecchi palazzi, il castello e le sue strade lastricate in arenaria.
Nel visitarlo, dopo aver posteggiato le moto, troviamo anche il tempo per concederci un ottimo gelato.
Siamo ormai vicini al crepuscolo ma, sulla strada del ritorno,

non ci facciamo mancare una visita al suggestivo borgo medievale di Filetto.
Il borgo murato di Filetto
Un incantevole borgo murato realizzato ad opera dei Malaspina, signori del luogo in epoca medievale.
Il rientro
Ora, il nostro giro in moto, attraverso la Lunigiana è pressoché compiuto. Riprendiamo la strada dell’Eremo Gioioso per dar fuoco alla carbonella e trascorrere una pantagruelica serata. Bella e divertente come riescono ad essere le serate trascorse presso l’Eremo Gioioso. Un luogo amico dei motociclisti.

Grigliata nel giardino del B&B Eremo Gioioso