In moto alle 5 terre

Luoghi fantastici, ancor più belli se visitati muovendoci su 2 ruote!

In moto alle cinque terre

Quello programmato per oggi è un percorso suggestivo e divertente: in sella alla nostra moto arriveremo in ognuna delle 5 terre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso).

Un giro in moto alle 5 terre
Un giro in moto alle 5 terre

All’uscita del casello della Spezia ci attendono 2 amici che vengono da Lucca, pertanto decidiamo di utilizzare la A15, invece della SE 62.

Le 5 terre

Fino alla metà del secolo scorso le 5 terre erano pressochè sconosciute.

5 borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso, i cui abitanti per lo più contadini o pescatori, spesso impegnati in entrambe le attività, conducevano una costante ed eroica battaglia per conciliare i due elementi che davano loro di che vivere: la terra ed il mare.

Infatti quel mare da cui traevano parte del sostentamento, quando si infuriava si abbatteva impetuosamente, devastandole, su quelle terre che, con sforzi difficilmente immaginabili, avevano reso coltivabili.

Oggi, di tanta fatica beneficiano i loro nipoti eredi di un territorio reso paesaggisticamente unico, grazie alla numerosità di muretti a secco realizzati per sottrare lembi di territorio ad una natura poco incline a concedersi.

Vigneti alle 5 terre
Vigneti alle 5 terre

Un paesaggio unico, apprezzato sull’intero pianeta e che ogni anno attrae numerosissimi turisti.

Forse più di quanti sarebbe opportuno averne per il mantenimento di questo delicato equilibrio paesaggistico.

Raggiungere le 5 terre in moto è pertanto un’esperienza insieme intelligente ed esaltante.

Meglio in moto

Intelligente perché la moto a differenza di altri mezzi di trasporto su gomma, auto e pullman, ben si destreggia anche sui tratti di strada che, abbandonata la provinciale, si restringono ed immettono nei borghi.

Inoltre, giunti presso gli stessi, le moto hanno meno difficoltà a conquistare uno spazio in cui sostare.

folla alla stazione di Monterosso
folla alla stazione di Monterosso

E non è che il trasporto pubblico sia esente da disagi: treni super affollati e, così ci dicono le cronache, particolarmente frequentati da borseggiatori.

E’ migliore l’alternativa del cabotaggio che, comunque nell’alta stagione, soffre anch’essa per la numerosità di richieste da soddisfare.

Esaltante perché nel viaggio in moto la vista non incontra ostacoli.

Spazia su paesaggi incantevoli: il mare, la costa rocciosa, i borghi da una parte ed i terrazzamenti vignati sostenuti da una miriade di muretti a secco dall’altra.

Ci si sente parte di una natura che nessun artista avrebbe saputo rendere più bella.

Partenza dalla Spezia

Raggiunta la Spezia, imbocchiamo la strada litoranea.

Una strada sulla quale si sono fatti, e talvolta rotti, le ossa tutti i motociclisti spezzini.

Alcuni dei quali, Rossi e Gallina, hanno animato le gare professionistiche mentre l’ancora amato Marco Lucchinelli ha addirittura conquistato un mondiale.

L’inizio del percorso costeggia il quartiere di Fabiano e immediatamente

Vista su La Spezia dalla strada litoranea
Vista-su-La-Spezia-dalla-strada-litoranea

dopo le ultime case ci offre una vista panoramica dell’intera città e del suo porto militare che, oggi, ospita anche la nave Amerigo Vespucci.

Di lì a poco attraversiamo un bosco di castagni fino a giungere nel punto più elevato dove imbocchiamo la galleria di Biassa che ci immette nel magico mondo delle 5 terre.

Riomaggiore

Il primo borgo che incontriamo è Riomaggiore.

Riomaggiore: la prima delle 5 terre
Riomaggiore: la prima delle 5 terre

Appena abbandonata la strada statale, dopo la prima curva affrontata nella diramazione che conduce al borgo, lo spettacolo che ci si para davanti è mozzafiato: la vasta distesa marina, dalla quale emerge solo la sagoma dello scoglio ferale, con le sue diverse gradazioni di blu, fa da contraltare alle case multicolori che ancor più risaltano in questo contesto.

Riomaggiore: strada affollata

Riomaggiore: strada affollata

Posteggiamo le moto in un piccolo spiazzo all’inizio del paese e ci inoltriamo contendendoci lo spazio del carruggio con una folla vociante in cui si mescolano gli idiomi più diversi.

Pur se ci avrebbe fatto piacere, rinunciamo ad acquistare un pezzo di focaccia, presso un forno dove decine di persone in fila ci lasciano intuire che, per questo piccolo peccato di gola, dovremmo sacrificare alcune decine di minuti del nostro tempo.

Preferiamo impiegarli per visitare il paese, il suo castello, la chiesa di San Giovanni e poi, di seguito, il tratto di mare in cui le barche sembrano riposare, tirate in secca.

Nostro malgrado, dobbiamo rinunciare a percorrere un tratto della suggestiva via dell’amore perché attualmente è impercorribile.

La prendiamo con filosofia: abbiamo un buon pretesto per tornare.

Manarola

Siamo di nuovo in sella ed in meno di 10 minuti raggiungiamo Manarola 

Manarola-Cinque-Terre-
Manarola-Cinque-Terre

dove finalmente riusciamo a soddisfare la voglia di assaporare un pezzo di focaccia ligure.

Ci dicono che essere golosi sia un peccato.

Bene. A portata di mano abbiamo il rimedio.

Pertanto facciamo visita alla bella chiesa gotico/barocca di San Lorenzo.

Corniglia

Per consolidare la nostra espiazione, non manchiamo di far visita anche alla chiesa medievale di San Pietro che ci attende a Corniglia, paese che raggiungiamo in venti minuti attraverso una strada che mai ci concede di aprire interamente il gas delle nostre moto.

Vernazza

Ripartiti da Corniglia arriviamo Vernazza, un borgo ben tenuto e risistemato dopo l’alluvione che pochi anni or sono l’aveva devastato.

chiesa san lorenzo manarola
chiesa san-lorenzo manarola

Dopo una visita alla chiesa di Santa Margherita, costruita intorno al 1300, ci arrampichiamo fino al castello di Belforte per godere di un panorama difficile da dimenticare.

Ed eccoci pronti per l’ultima tappa.

Monterosso

Impieghiamo più di mezz’ora per percorrere i 20 chilometri che ci portano a Monterosso.

5 terre: Monterosso al mare
5 terre Monterosso al mare

Le moto ruggiscono desiderose di scatenarsi ma la strada consiglia una guida prudente alla quale ci atteniamo.

Anche a Monterosso, il più popoloso borgo delle 5 terre, non manchiamo di visitare la chiesa gotica dedicata a San Giovanni Battista e la torre aurora.

Ma, siamo ormai vicini alle 14 ed il nostro interesse culturale deve assoggettarsi a quello gastronomico.

Ci infiliamo in un ristorante del centro dove un piatto di spaghetti decente ed una frittura surgelata ci costano circa il triplo di quello che in questi giorni ci siamo abituati a pagare nelle trattorie della Lunigiana ma…qui siamo alle 5 terre!

Il ritorno

Per il ritorno abbiamo scelto un percorso alternativo quello che ci porta in Val di Vara e da lì a Pontremoli, previo attraversamento delle valli di Zeri.

Un percorso a volte tortuoso ma che, in alcuni tratti ci consente anche qualche grintosa accelerata.

Eccoci quindi di nuovo a Previdè, all’Eremo Gioioso, la nostra oasi di pace.

Lasciamo le moto in garage e, riconoscenti nei confronti di Marco che ci ha fornito tutte le indicazioni necessarie a fare questo bellissimo giro in moto alle 5 terre, ci sediamo in giardino ed insieme a lui affettiamo un salame del luogo, accompagnandolo con un buon bicchiere di pollera rossa.

paesaggio delle 5 terre
paesaggio delle 5 terre